"Nella Curia c'è gente santa, veramente c'è gente santa. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa c'è, davvero. Si parla di lobby gay, ed è vero, è lì: dobbiamo vedere cosa possiamo fare".
Queste le parole pronunciate da Papa Francesco nel corso di un incontro pochi giorni fa con i
rappresentanti della Confederaciòn Latinoamericana y Caribeña de Religiosas y Religiosos (Clar), riportate dal sito cileno Reflexion y Liberacion. Parole che non vengono smentite. "L'incontro aveva un carattere privato - ha detto il portavoce della Santa Sede Padre Federico Lombardi - e non ho alcuna dichiarazione da fare in merito".
La coraggiosa denuncia del Papa ora deve far riflettere anche a Lecco, dove abbiamo avuto il caso di don Bonfanti che, a lungo indisturbato, si professava omosessuale e contento di esserlo. E dove discutibili dichiarazioni sulle unioni e sugli affetti contronatura rilasciate da mons. Cecchin sono state apprezzate dal gruppo gay Renzo e Lucio. E, ancora, dove il sindaco Brivio, un piddino che si dice cattolico, sta operando a favore del riconoscimento delle unioni omosessuali. Ricordiamo che già Benedetto XVI aveva diramato una istruzione per proibire l'ingresso degli omosessuali nei seminari. Ma il coraggio di Papa Francesco è andato oltre.