Una delle meno schifose copertine di Charlie Hebdo |
PASSERELLA. C'era il sindaco Virginio Brivio, che non perde occasione per mettersi in mostra e far dimenticare il peggio della sua esperienza a Palazzo Bovara, l'assessore Michele Tavola, ma anche rappresentanti dell'opposizione consiliare: significato della "passerella", la risposta lecchese ai massacri islamici compiuti a Parigi.
IL SANGUE. O meglio, alla strage avvenuta nella redazione di Charlie Hebdo, perchè il sangue sulle vignette blasfeme (le più numerose sono sulla Chiesa) pare che indigni maggiormente di quello versato, in differita ma nel contesto del medesimo attacco, sui marciapiedi dove sono stati freddati due poliziotti, o sui petti di pollo a denominazione di origine rabbinica dell'ipermercato Kasher, dove hanno trovato la morte quattro clienti.
PROSAICI. Non per nulla, i convenuti hanno dato lettura a pagine dei "classici" dell'anticlericalismo, da Voltaire a Giordano Bruno, per sentirsi in linea con Charlie Hebdo che, più prosaicamente, pubblica disegni raffiguranti figure sacre dedite soprattutto ad attività sessuali contronatura. Curiosamente, nell'iniziativa dedicata a Charlie Hebdo sono mancate proprio le copertine con le celebri oscenità blasfeme: come dire, delle "Libere matite" spuntate. (Da: www.corrieredilecco.it)